The Artist

Le sue
opere sono presenti in vari musei italiani d’arte contemporanea: Fondazione “Il
Vittoriale degli Italiani”, Gardone Riviera, BS; Museo d’Arte Contemporanea
Limen Arte, Vibo Valentia; Museo delle Streghe, Benevento; Museo Cattedrale
Consionna, Loreto Aprutino, PE; Museo d’Arte Contemporanea - Pinacoteca di
Teora, AV; Museo Comunale di Praia a Mare, CS; Museo d’Arte Contemporanea di
Chiaravalle Centrale, CZ.
È' stata vincitrice del Premio della
Critica alla BeneBiennale di Benevento del 2020, Menzione di Merito per artista
straniero al Premio Sulmona 2020, del Premio della Critica del Premio
Internazionale Iside 2019; vincitrice dello “StregArti - Premio Arco di
Traiano”, 2018, del terzo posto al 44° Premio Sulmona, 2017; nel 2016 è stata
vincitrice del primo Premio Artista Straniero alla Biennale di Benevento.
BC – Sono cresciuta a Monterrey, al confine con gli Stati Uniti, dove si erano stabiliti i miei genitori. Sono nata a Saltillo per una pura casualità. I miei si recarono a Saltillo, città a 80 km ad ovest da Monterrey, dove mio padre la sera del 20 giugno avrebbe dovuto ricevere la laurea in Scienze Agrarie; io li sorpresi nascendo poche ore prima della cerimonia.
Sono felice di essere cresciuta in un’atmosfera molto favorevole all’arte. Mia madre era una discreta pittrice figurativa e mio padre, che di lavoro faceva il topografo nella zona dei campi petroliferi del centro del Messico, aveva uno studio pieno di squadre, righe, inchiostro di china, planimetrie e colori. Mi innamorai dei suoi disegni. Quando lui scartava qualche planimetria io la riprendevo e la riempivo di colori. Ho prediletto fin dall’infanzia le linee alle nature morte.
Durante la mia adolescenza negli anni ’70, Monterrey era un luogo di grande fermento artistico e nella cerchia di amicizie dei miei genitori c’erano anche diversi esponenti del mondo dell’arte. Tra i tanti, restai affascinata in particolare da Roberto Cordero, pittore intensamente attivo nel panorama dell’arte contemporanea messicana. Uomo di grande carattere balzato agli onori della cronaca per le sue opere; suscitò scalpore sui giornali con la sua riproduzione della scultura del Davide di Michelangelo “rivisitata” e per tante altre interessanti installazioni. Ancora oggi i suoi dipinti astratti sono, per me, una vera fonte d’ispirazione.
In questi anni frequentai corsi di pittura parallelamente ai corsi universitari, tralasciando le linee dell’infanzia e concentrandomi sullo studio del figurativo.
A 19 anni iniziai a lavorare come assistente di produzione di programmi per la televisione commerciale di Monterrey, XEFB Canal 3, e dopo la laurea in Scienze della Comunicazione passai alla televisione di stato, XHFN Canal 8, come giornalista e redattrice di programmi di divulgazione scientifica.
BC – Mi sono trasferita nel 1983. Ho collaborato con diversi giornali italiani occupandomi della progettazione grafica, strutturale e pubblicitaria.
Ho lavorato come insegnante di lingua spagnola e per molti anni sono stata traduttrice e interprete giurata per il Tribunale di Avellino.
BC – Attualmente vivo a Parolise, in provincia di Avellino, e mi trovo molto bene. L’avellinese, con i colori delle campagne che variano da stagione a stagione e la positività della gente del Sud d’Italia, mi ha accolta e fornito l’ ispirazione necessarie per il mio lavoro artistico. Molto spesso torno in Messico dove c’è la mia famiglia e dove ho molti amici artisti.
BC – Iniziai con la pittura figurativa con temi floreali. Vengo da un paese tropicale e riprodurre le bellezze della natura mi ha sempre riempito di energia. In passato, ho fatto molti lavori di miniature e incisioni su oro e argento con temi religiosi. Sono da sempre attratta dai lavori di precisione.
BC – Non avevo mai affrontato il tema astratto fino a quando sono stata invitata a partecipare a delle mostre d’arte contemporanea, una decina di anni fa. Devo ammettere che è stata una sfida con me stessa rielaborare il mio codice espressivo, nonché un’occasione per fare il punto sulle mie capacità e conoscenze. Data la mia storia e il mio carattere non potevo approdare spontaneamente all’astratto informale, è il geometrico quello che si addice di più alla mia personalità.
BC – Sto attraversando un momento di conferma e consolidazione del mio codice espressivo. Le manifestazioni a cui ho partecipato hanno rinforzato la certezza che le idee che cerco di comunicare attraverso le mie opere vengono recepite, condivise e addirittura estese all’osservatore. In questa nuova fase mi rendo conto che la semplicità degli elementi è in grado di stimolare la sensitività degli spettatori verso concetti ancora più estesi di quelli che io avevo ideato inizialmente. Questa conferma non smette mai di sorprendermi e di emozionarmi.
Il buon Mondrian diceva che non voleva più dipingere fiori dopo aver scoperto le sue geometrie perfette. Anch’io, adesso, non mi accontento più dei fiori del passato.
BC – Più che fare gruppo trovo stimolante incontrare altri artisti per scambiare idee su nuove tecniche e stili. I simposi sono momenti dove gli artisti possono incontrarsi, confrontarsi, e collaborare a nuove opere d’arte per giorni interi. Una vera festa per l’anima.
BC – Assolutamente sì. Forse per un motivo storico-culturale, l’Italia è continuamente in effervescenza artistica. Potrei citarti tra i tantissimi artisti che ammiro: Fontana, Dorazio, Veronesi, Depero e, poi, tanti artisti tra i giovanissimi come Blu, designers come Mendini e architetti che fanno grande il nome dell’Italia nel mondo.